32 appunti per una politica sulla creatività giovanile in Puglia
La Strategia dell’Ornitorinco è un insieme di note sulla creatività giovanile nella nostra regione. E’ la sintesi di un focus group che si è svolto presso l’Assessorato regionale alle Politiche Giovanili e a cui hanno partecipato alcuni artisti, ricercatori e operatori culturali pugliesi. Ora queste note sono a disposizione della comunità dei giovani creativi pugliesi, in una logica a sorgente aperta.
La Strategia dell’Ornitorinco è un lavoro collettivo, non proprietario, non rappresenta il punto di vista della Regione Puglia o delle persone che hanno contribuito a scriverlo.
E’ un serbatoio di idee e di suggestioni che possono essere copiate, modificate, integrate, utilizzate (tutte o solo in parte) come spunto per l’elaborazione delle politiche locali o regionali, o come base per discussioni successive. Partecipa all’Ornitorinco. Continua il gioco.
5 PARTI, 5 STATI D'ANIMO
PREMESSE E OBIETTIVI (l'istinto)
Creatività? Giovani? Politiche? In che senso?
1. È tempo di decidere
Creatività giovanile: non è più il momento di chiedersi “che cosa facciamo?”. Né basta “far qualcosa” purchessia. Bisogna partire da una visione, chiarire i concetti e definire gli obiettivi.
2. Creatività: cos’è?
La creatività non è un prodotto di eccellenza ma un processo sociale. Uno dei tanti processi.
La creatività non si organizza. A parlarne troppo rischia di svanire. Perché la creatività è spiazzamento. Un insieme di connessioni inaspettate. Elementi incongrui che accostati costituiscono un insieme originale. Come l’ornitorinco. La creatività è un ornitorinco.
3. Creatività: a che serve?
La creatività ha un valore economico nella società della conoscenza. La creatività può essere uno dei principali fattori di competizione della Puglia. Per trasformare il talento in economia occorre creare in Puglia un contesto per far nascere creatività, farla crescere, farla restare.
4. Giovani. Fino a quando?
Per parlare di creatività giovanile bisogna capire fino a quando si è giovani. In Italia il concetto di gioventù è spostato in avanti. A volte all’infinito. Altrove, a 22 anni, si smette di essere “un giovane artista”.
5. Un primo obiettivo
Se ci sono 100 ragazzi con ottime idee, la domanda è: come dare la possibilità di realizzarle, in modo facile e libero, avendo come supporto la politica?
Ovvero: come concretizzare la creatività giovanile?
Come far nascere un laboratorio di idee?
Come creare strutture dove un creativo possa agire, in modo da tenere dentro il mercato, senza cadere in una politica del sostegno?
6. Il compito della politica
C'è l'imponderabile: la creatività come spiazzamento. E il ponderabile: costruire contesti disponibili allo spiazzamento. Se creatività è processo sociale, allora la politica deve puntare sul contesto e creare condizioni favorevoli.
Quali azioni per declinare questo obiettivo?
Per certi versi, puntare sulla creatività significa dare una mano ad un cambiamento inevitabile.
Ma il rischio è elevato. Ci sono molte risorse. E poco tempo.
Per questo serve partecipazione. Bisogna incrociare molti sguardi. Serve un contributo di idee per non sbagliare.
7. Far entrare le idee nelle stanze della politica
Per elaborare una politica della creatività giovanile servono delle belle idee. Ma il livello dei processi e delle decisioni politiche resta spesso altrove, intorno ad altri tavoli, in un’altra stanza.
C’è separazione tra la politica e le idee. E c’è separazione tra la politica e la politica. Dobbiamo raccontarci che tra assessorati, spesso, non ci si parla.
8. Una politica capace di scegliere
Fare politiche per la creatività vuol dire conoscere e decidere.
Vuol dire sapere chi sono le persone che lavorano con la creatività.
Vuol dire un assessore che contatta un creativo (e non solo viceversa).
Vuol dire dare all’assessore i mezzi per conoscere. E poi fare una scelta di merito. Meritocrazia.
Una politica della creatività deve saper trovare - e allevare - ornitorinchi.
Aggiungi qui sotto il tuo contributo sul tema "Premesse e obiettivi
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LO SCENARIO (la neutralità)
Qual è lo scenario della creatività giovanile in Puglia? Dati, fatti certi, fatti probabili.
9. La Puglia è creativa?
La Puglia è creativa. Basti pensare a come si rapinano i camion sulla statale 16.
10. Ciò che c’è
La creatività giovanile in Puglia. Per certi versi è una tabula rasa. Per certi altri lo scenario è interessante.
Ci sono dei talenti e delle forze. In 10 anni sono nate eccellenze: imprese culturali, artisti, letteratura, arti visive, cinema, ricerca scientifica.
Ma ciò che c’è sta su per conto proprio. Ciò che c’è è nato con un senso di rivalsa, quasi per dispetto.
Bisogna aiutare ciò che c’è - e ce l’ha fatta da solo - ma anche ciò che ci sarà, o che potrebbe esserci.
11. Ma cosa c’è?
C’è una massa critica, una massa non critica, una massa acritica. Le masse vanno separandosi.
12. La massa critica: gli affermati
I pochi artisti e operatori affermati usano le risorse disponibili come fonte di reddito. Hanno competenze. C’è una tendenza all’accorpamento, come accade nell’industria. C’è poco spazio per gli ultimi arrivati. Per i giovani.
Nel campo della creatività giovanile, inoltre, mancano grandi istituzioni culturali. Può essere un vantaggio o un rischio.
13. La massa non critica: i giovani artisti
I giovani artisti agiscono separati. Non lavorano insieme.
Ci sono quelli che riescono a vivere di creatività.
Ci sono quelli senza tetto, che fanno una vita da barboni.
Ci sono quelli che riescono a vivere perché fanno più lavori. E questo soffoca la creatività.
14. La massa acritica: il grande pubblico
La massa acritica sono le persone che seguono unicamente ciò che propone il mercato.
15. L’occasione dei Laboratori Bollenti Spiriti
La Regione ha finanziato la nascita di 65 Laboratori Bollenti Spiriti: edifici e luoghi pubblici nella disponibilità delle amministrazioni comunali pugliesi che - tra la fine del 2007 e il 2008 - saranno ristrutturati, affidati in gestione ad imprese e associazioni giovanili e adibiti a laboratori per attività legate alla creatività e alla cultura giovanile.
Aggiungi qui sotto il tuo contributo sul tema "Lo Scenario"
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LE CRITICITÀ (il pessimismo)
Creatività giovanile in Puglia: cosa c’è che non va? Quali rischi evitare. Quali errori non ripetere.
16. Gli artisti: il problema di crescere
Talvolta giovani artisti significa artisti illusi.
Sovvenzionare la creatività giovanile comporta il rischio di alimentare un mercato dell’illusione.
Un eccesso di attenzioni da parte delle istituzioni può significare non rendersi conto della qualità di ciò che si produce.
17. Gli operatori: un problema di competenze e di cultura d’impresa
Nel mondo dell’arte e della creatività giovanile c’è un deficit di competenze.
Manca una cultura dell’impresa creativa/culturale.
Servono gli artisti ma anche i ragionieri. Altrimenti, ogni volta che c'è un bando...
18. La politica: un problema di visione
Nelle politiche manca una visione di quello che la Puglia può diventare attraverso la creatività giovanile. Una visione che tenga insieme il livello economico e il livello culturale. Per costruire una filiera tra sostegno alla creatività giovanile di base, supporto ai talenti emergenti, sviluppo del territorio.
19. Il problema di valutare la qualità
La politica continua a sovvenzionare sempre gli stessi. Le realtà più affermate drenano risorse.
Perché manca la capacità di definire e valutare la qualità. Manca un metodo di valutazione.
Questo fa nascere un problema di baronia, di nepotismo. Reale o percepito. E questo genera sfiducia.
Nel mondo della creatività giovanile c’è poca apertura all’esterno, perché questo porterebbe chi già opera ad essere giudicato. Non si valuta la qualità perché nessuno vuole trovare gli strumenti. Nessuno, nella massa critica, è veramente interessato a farlo. Dice la massa critica: "Non mi interessa essere giudicato, voglio lavorare".
20. La creatività giovanile è di tutti? O solo dei talenti?
È giusto immaginare delle politiche della creatività giovanile come avviene per lo sport agonistico, dove si investe per produrre risultati? La creatività è anche un bisogno, un nuovo diritto sociale, una questione di qualità della vita.
21. Il problema dell’incapacità di cooperare, coinvolgere, fare rete
Mancano la capacità, l’abitudine e le occasioni per cooperare.
Manca l’aiuto reciproco tra chi lavora nel campo della creatività giovanile.
C’è egoismo: chi ha avuto fortuna se la tiene.
Manca la rete: non si condividono le relazioni.
Nonostante sia una regione ricca, in Puglia manca la capacità di coinvolgere i privati.
Aggiungi qui sotto il tuo contributo sul tema "Le criticità"
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GLI ASPETTI POSITIVI (l'ottimismo)
Cosa c’è di buono? Da quali punti di forza è possibile partire per costruire una politica della creatività giovanile?
22. La Puglia, vista da fuori
Vista dall’esterno, la Puglia è un luogo stimolante. Può fungere da attrattore di talenti. Oltre alle eccellenze che sono nate qui, si possono attrarre intelligenze creative anche da altre regioni.
23. La Puglia non è il Klondike
La Puglia è un luogo organizzato. In Puglia ci sono le condizioni per lavorare sulla creatività giovanile. In altre parole, non è il Klondike.
24. Vanno di moda i giovani artisti e le giovani opere
I giovani creativi sono di moda. C'è una tendenza del mercato a privilegiare le produzioni artistiche e creative giovanili. Anche se può non essere un aspetto solo positivo.
25. C’è Bollenti Spiriti
La Puglia ha, per la prima volta, un programma regionale sulle politiche giovanili e le risorse per realizzarlo. La cultura creativa è uno dei temi portanti del programma.
Aggiungi qui sotto il tuo contributo sul tema "Gli aspetti positivi"
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IDEE CREATIVE PER LA CREATIVITÀ GIOVANILE (la creatività progettuale)
Politiche per la creatività giovanile: che fare? Proposte a tema libero. Anche difficili. Anche provocatorie o impossibili.
26. Una visione politica centrata sulla creatività. Prima locale e poi globale.
- Fare della creatività un elemento caratterizzante dell’immagine della Puglia.
- Non copiare ciò che avviene altrove. Lavorare su un localismo estremo, ma guardando lontano, all’”america”. Con una forte cultura del progetto. In altre parole: essere "olivettiani".
27. Hardware e software per la creatività giovanile
- Serve Hardware per la creatività, luoghi dove far nascere e crescere attività creative.
L’hardware da cui partire sono i 65 Laboratori Bollenti Spiriti.
Si può lavorare sulle vocazioni dei singoli laboratori e renderli un pezzo di un sistema a rete che offra risposte ai diversi bisogni.
- Serve software per riempire quei luoghi. Progetti e iniziative. Non solo legati ai luoghi, ma anche progetti nomadi.
28. Costruire reti tra luoghi e attori della creatività
- Prima di lavorare bottom up, occorre lavorare bottom bottom. Costruire una rete che faccia sentire meno soli gli attori della creatività giovanile. Tutti coloro che credono e operano in una economia basata sulla conoscenza. Una rete di laboratori, una rete tra persone, una rete di cooperazione e reciproco aiuto.
- Non bastano le informazioni su chi fa cosa. Non serve un altro censimento. Non servono le pagine gialle.
Servono strumenti per conoscere il contesto, far nascere relazioni, per accompagnare alla reciproca e autonoma conoscenza. La Regione potrebbe essere il facilitatore.
29. Accorciare le distanze con l’esterno, con i privati, con il pubblico, con il mercato
- Invitare persone da fuori. Valorizzare le eccellenze pugliesi (e non) che vivono fuori regione.
- Creare una Borsa della Creatività. Finanziare progetti creativi rinunciando ad acquisire il copyright.
- Promuovere conferenze di servizio sulla creatività giovanile tra istituzioni e privati. Dei luoghi del dialogo per valutare le occasioni di collaborazione e di reciproca convenienza. "Laboratori Bollenti Spiriti, in cosa posso essere utile? A cosa mi possono servire?"
30. Bollenti Spiriti “Sociale” e Bollenti Spiriti “Talenti”
- Far sviluppare le politiche regionali per la creatività giovanile su un doppio binario: BS sociale e BS talenti.
- Creare occasioni per l’accesso ampio e generalizzato dei giovani ad opportunità di formazione ed espressione artistica e creativa. Strumenti per dare accesso alla creatività come nuovo diritto sociale.
- Creare un equivalente del CONI per il supporto alla creatività giovanile di eccellenza. Che sappia distinguere i migliori progetti creativi, i progetti ornitorinco, e accompagnarli nel percorso. Che permetta alla Puglia di considerare i giovani talenti come “propri figli” e offrire loro un supporto concreto, senza eccesso di attenzioni.
31. Le municipalità: partner e non intermediari
- Lavorare con le amministrazioni comunali, senza dare alle autorità locali un ruolo di intermediazione.
- Associare le amministrazioni in percorsi progettuali comuni.
32. Investire in ricerca e formazione sulla creatività
- Realizzare una ricerca azione, non calata dall’alto, per l'analisi di contesto. Che permetta di comprendere le funzioni e non “ chi fa che cosa”. Realizzare un incubatore per costruire consapevolezza del sistema.
- Realizzare azioni formative con modalità diverse dalla formazione professionale tradizionale ma sotto forma di formazione continua: breve, esperta, full intensive, differenziata per territori.
Aggiungi qui sotto il tuo contributo sul tema "Idee creative per la creatività giovanile"
I contributi di un artigiano del sogno:
1) finanziamento cospicuo e diffuso: sembrerà anacronistico, magari impopolare, proporre il finanziamento a pioggia, ma lo ritengo paradossalmente, la strada migliore per attivare il processo. Un po’ la strategia iniziale di BS con i master o i work experience… strumenti per alcuni versi discutibili che in ogni caso hanno offerto delle opportunità … tra l'altro non fanno così i migliori venture capitalist' ? 'Investire alla cieca sui mercati migliori' . Se crediamo che i giovani siano la risorsa più promettente…facciamolo…. Si rischia 'l'eccesso di coccole ' come è scritto nelle criticità ….E allora? Se lo confrontiamo con le risorse che hanno sperperato le due generazioni che ci hanno preceduto …senza combinare un cazzo? Mi sembra il minimo per un equità intergenerazionale!!! (si perdoni la faziosità da sindacalista dei giovani)
2) 'peer review' : Valutazione tra pari, come per le pubblicazioni scientifiche . Qualche giovane eccellente sta fermo un giro e valuta gli altri. Senza esperti della valutazione (lo fanno da anni per lavoro e spesso sono troppo distanti dalla realtà - considerazione qualunquistica, ma vera!!! - ) o vecchi tromboni (ripropongono modelli vecchi di valutazione. Soprattutto negli aspetti gestionali - lo dico spesso ai dirigenti delle amministrazioni - bisogna tenere i nuovi assunti lontani dai vecchi perché possano inventarsi modelli nuovi…si perderà un po' di competenza amministrativa , nemmeno troppa, ma si guadagnerà in trasparenza ed efficienza).
3) Percorsi articolati per l'accesso al finanziamento e servizi di accompagnamento: Non una modulistica incomprensibile o complessa…ARTICOLATA. Come per i progetti europei… Non si regala niente:’.. impegnati, studia, dedica del tempo, sforzati di pensare ad un budget ragionevole, ad un cronoprogramma sostenibile, ad organizzare opportunamente le risorse ed avrai la tua chance…’
4) Autostrade per i virtuosi: vale soprattutto per quelle realtà (aziende, associazioni, enti,…) che hanno sostenuto, sostengono e sosterranno, BS. Penso alle aziende che hanno ospitato gli stage o che investono nei giovani con contratti a tempo indeterminato, penso all'imprenditoria giovanile e femminile…insomma bisogna riconoscere a questi soggetti dei vantaggi, ma soprattutto bisogna rendere visibili per gli altri :indicarli come modelli da seguire. Forse bisognerebbe anche mettersi a cercarli. La politica, la comunità, qualche volta non li conosce anche perché non dimentichiamo che qualcuno è emerso come fiore nel deserto a dispetto di tutti , politica compresa.
5) Fermare l’emorragia: Troppa attenzione sul sangue versato, troppo poca sui talenti locali (il pugliese affermatosi fuori o che ritorna sembra avere un valore in sé, indipendentemente dal valore!?!...Sono molto critico sulla rete dei talenti. Se ho un emorragia non sto lì a piangere sul sangue versato continuando a dire con disperazione:’Vedi, era il mio sangue…, è fuori di me…era così importante! …se l’avessi saputo prima !…come posso fare per recuperarlo?...come posso fare in modo che mi torni utile anche adesso che è fuori? (mentre dell’altro ne sta uscendo dalla ferita determinando un insostenibile dissanguamento). Ma alla vista del sangue dico:’ dov’è la ferita, come me la sono procurata, come posso fermare l’emorragia, prima che sia troppo tardi? Magari provo a cicatrizzarla, faccio qualcosa perché il sangue ’coaguli’…
6) Un obiettivo ambizioso: da culla della creatività a paradiso della creatività. Slogan a parte … la creatività che nasce in Puglia, se ha fortuna, sboccia fuori. Se creassimo opportunità di sviluppo potremmo invertire la tendenza. Allora una parte dei finanziamenti non solo ai pugliesi che rientrano), ma ai giovani di fuori che realizzano i loro progetti in Puglia(non il déjà vu,della grande impresa che sfrutta il territorio e porta i soldi al nord ). Si creerebbe il mito del paradiso della creatività (paesaggio giusto, …già li vedo tutti che fanno le valigie per venire in Puglia a cercar fortuna…) . Insomma un passaggio epocale da culla a bottega di sogni. Che ne dite?
Come si gioca
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Partecipa all’Ornitorinco. Continua il gioco.
Comments (2)
Anonymous said
at 12:24 am on Nov 8, 2007
baccanali tra postrock e rivoluzioni
Anonymous said
at 12:25 am on Nov 8, 2007
dipdruk@gmail.com
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